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Squirrel, ma che bella giornata !!!

Una gran bella idea quella della Fortitudo di abbinare alla partita amichevole contro la Nazionale Italiana, un micro torneo a tre squadre della Categoria Esordienti.

         Così, nel rovente pomeriggio, si sono affrontate 3 squadre: la nostra Squirrel, l’Ozzano e i padroni di casa della Fortitudo.

Partite rapide, quattro inning al massimo, in modo che i giovanissimi giocatori e giocatrici, potessero  allinearsi in campo all’overture della gara amichevole.

         Diciamo che non era nello spirito della manifestazione creare vincitori e vinti,  ma far partecipare  attivamente le ragazzine e i ragazzini all’evento.

         E le nostre con la serietà e la dedizione dei genitori di sempre, si sono presentate in tredici, pronte a corre, battere e a perdere.

         Belle cose in difesa, buoni momenti anche in attacco, ma le cose migliori sono avvenute nel post partita.

         Dopo il comprensibile momento emotivo che ha avvolto i più sensibili, al momento della presentazione dei mini team in campo, abbiamo assistito alla metamorfosi delle nostre scoiattoline, passate da attrici a spettatrici entusiaste.

         Ed eccole proiettate in un nuovo mondo fatto di cori, magliette, autografi e palline ricordo.           

        

         Facciamo scorrere un po’ di facile retorica, ma la soddisfazione sportiva è anche questa: ragazze che fanno gruppo, cantano e imparano a vivere assieme.

Poi ti giri e osservi i genitori ,sempre presenti e sempre col fiato corto per il lavoro di incastro dell’impegno sportivo con le esigenze dettate dal quotidiano.

         E tutti che ti pongono una domanda, a volte anche solo   con gli occhi, fra il sorpreso e il divertito: ma come ha fatto mia figlia ad appassionarsi tanto ad uno sport così poco noto e tanto difficile ?

Che ti pongono domande anche solo con gli occhi, anche se una li accomuna tutti: come hanno fatto le loro figlie e i loro figli ad appassionarsi così ?        

         Qualsiasi americano risponderebbe in un solo modo: è la magia del “ Vecchio gioco “, signori.

         E sarà questa magia che si diffonderà ancora di più quando saranno le loro figlie a fare le stesse cose che sono state ammirate oggi: le lunghe battute, le prese, gli strike out.

 

         Ogni cosa a suo tempo, e vedrete che non ne passerà tanto !!

 

         Se le cose hanno valore , allarghiamo i ringraziamenti al Micio, all’Ale e a Giorgio, unendoli a quei genitori perennemente in lotta col tempo, ma che hanno permesso questo bellissimo prologo ad una vita sportiva che dovrà rimanere nei cuori di ognuno. 

SCM

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